Mara SelviniMara Selviniformazione terapia e ricerca

Un nuovo modello

Mara Selvini Palazzoli a partire dagli anni ’60 sperimenta, studia e promuove in tutto il mondo la psicoterapia come trattamento non solo dei disturbi nevrotici, ma anche dell’anoressia e dei più gravi disturbi psichiatrici; dapprima come psicoterapeuta individuale, successivamente con un nuovo metodo che richiede la collaborazione della famiglia.

Nel 1993 Mara Selvini Palazzoli fonda la Scuola di Psicoterapia con Stefano Cirillo, Matteo Selvini e Anna Maria Sorrentino, la Scuola viene riconosciuta dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (DM del 29 settembre 1994), e successivamente si aprono le sedi di Brescia (2005), Mendrisio (2006) e Torino (2008).

Nel 2025, con oltre trent’anni di attività, la Scuola ha formato più di mille psicoterapeuti, che esercitano la loro attività in Italia e all’estero in ambito privato e nelle strutture pubbliche. Gli iscritti delle diverse sedi sono circa 300.

La Scuola favorisce e promuove uno stretto rapporto tra l’attività formativa e di aggiornamento, l’attività terapeutica e la ricerca in ambito clinico. Prova ne sono le pubblicazioni, i libri e gli articoli, spesso tradotti in tutto il mondo, dei docenti e degli psicoterapeuti che si sono formati nella Scuola.

I Centri Mara Selvini, le associazioni e i gruppi di lavoro tematici legati alla Scuola rappresentano un ulteriore strumento – a disposizione degli psicoterapeuti della Scuola - per specializzarsi, confrontarsi e crescere professionalmente nelle aree di proprio interesse.

Il modello teorico della scuola si basa sul superamento della rigidità/esclusività del formato individuale, per consentire al professionista specializzato nella Scuola di utilizzare anche formati familiari e di coppia e nella formazione sperimentare anche dimensioni gruppali.

Obiettivi e contenuti della formazione

La Scuola mira a formare professionisti che sappiano lavorare nei quattro contesti della domanda terapeutica:

  • domanda per un figlio sofferente da parte dei genitori, o più raramente di un fratello o un partner;
  • domanda per relazioni in difficoltà, come nelle crisi di coppia, nei conflitti tra genitori e figli, nelle relazioni tra fratelli;
  • domande di terapia “coatta” o semi-coatta, dove il mandato terapeutico è estraneo alla domanda iniziale del paziente e proviene ad esempio dall’Autorità giudiziaria nell’interesse di un minore;
  • terapie individuali di soggetti competenti nel porre una richiesta di aiuto per le proprie difficoltà personali.

A questi temi è dedicato il libro di Stefano Cirillo, Matteo Selvini, Anna Maria Sorrentino, Entrare in terapia: le sette porte della psicoterapia sistemica, Raffello Cortina Editore, Milano.

L’insegnamento si conforma ai programmi ministeriali italiani per le Sedi di Milano, Brescia e Torino. La durata è quadriennale (a Milano è previsto un anno introduttivo che porta il corso a cinque anni), con 500 ore annue di impegno, comprensive delle ore annuali di tirocinio, che la Scuola garantisce attraverso convenzioni con gli Enti accreditati.
Ogni anno lo specializzando è seguito da un’equipe formata da due docenti principali, un tutor e dai responsabili del genogramma (formazione personale).

La maggioranza delle giornate è dedicata alle attività didattiche, in gruppo o in doppio gruppo, con momenti di approfondimenti teorici e la supervisione diretta e indiretta di casi clinici; il programma viene completato da quattro Seminari del sabato, dedicati alla conoscenza degli altri modelli della psicoterapia, sistemici e non, e alle ricerche più rilevanti. Ci sono inoltre alcune giornate dedicate ai convegni interni della Scuola.
Infine ci sono 6 giornate di autogestione dedicate allo studio delle terapie dei docenti o alla preparazione di una relazione dello specializzando al convegno della Scuola.

La formazione personale del terapeuta

Il modello formativo della Scuola prevede un lavoro in gruppo ed individuale sulla persona del futuro terapeuta attraverso una serie di esperienze, inizialmente di espressione corporea e non verbale, poi di riflessione sulla propria storia personale e familiare (genogramma).

Sotto la guida dei responsabili e dei docenti più esperti a turno il gruppo lavora sul racconto dello specializzando sulla propria vicenda personale e familiare, con l’intento di sviluppare una coscienza storica di sé, individuare aree di risorsa e quelle dove essere responsabilmente vigilanti su sé stessi, per poter assumere con saggezza ed efficacia il delicato ruolo del terapeuta.

Due giornate a metà percorso riprendono le esperienze di espressione corporea e non verbale, che permettono un’analisi delle dinamiche interne al gruppo e delle modalità interattive del singolo specializzando.
Il percorso è caratterizzato da una o due convocazioni dei familiari nel gruppo (giornata multifamiliare) per condividere testimonianze e riflessioni su ciascuno degli specializzandi.
Lo specializzando ha a sua disposizione colloqui individuali ogni anno con i due conduttori del genogramma, per approfondire le tematiche emerse.
Il programma prevede dei momenti residenziali per il genogramma, la ripresa dell’espressione corporea e non verbale e alla conclusione del percorso.

Il genogramma

Lo strumento del genogramma, proposto da Murray Bowen nel 1979, fa parte del bagaglio di ogni terapeuta sistemico e familiare. É un diagramma che organizza le informazioni sul ciclo vitale del nucleo familiare circa i legami, gli eventi, e le separazioni della famiglia attraverso due o tre generazioni. Pensato all’interno di un’ipotesi clinica che considera le relazioni trigenerazionali il principale contesto di riferimento per la comprensione del disagio psichico, si presenta come una mappa semplice, di intuitiva comprensione, della rete emotivo-affettiva in cui il soggetto ha sperimentato il proprio sviluppo.

Si noti che nel contesto psicologico-clinico il genogramma può essere utilizzato sia come strumento diagnostico sia come intervento clinico vero e proprio.

Il genogramma è il simbolo della formazione personale del terapeuta sistemico familiare-individuale, del suo lavoro gruppale e individuale per la conoscenza di sé.

Viene proposto un percorso di autoconoscenza in gruppo e individuale (da 17 a 24 incontri di gruppo distribuiti negli anni di formazione) finalizzato alla conoscenza di risorse e criticità nella professione, tra sé personale e professionale.

Obiettivi del percorso di formazione dello specializzando:

  • Sviluppare una coscienza storica di sé, attraverso il racconto delle proprie vicende personali familiari.
  • Attivare una dimensione riflessiva su di sé e sulla propria storia.
  • Acquisire consapevolezza su come si è in quanto persone e in quanto terapeuti, individuare aree di risorsa e quelle dove essere responsabilmente vigilanti su sé stessi.

I tirocini

La Scuola si impegna ad affiancare e sostenere i propri specializzandi nella ricerca di luoghi di tirocinio, dove possano fare una reale esperienza clinica, lavorando sia da soli che in co-conduzione.

La Scuola garantisce attraverso convenzioni con le Unità Sanitarie Locali e altri organismi riconosciuti l'organizzazione di un adeguato tirocinio, di 136/150 ore annuali.

Un tutor stabile nella persona di uno dei docenti della Scuola affianca lo specializzando per tutti i gli anni di corso, supervisionandone l'iter nel tirocinio e nell'avvio della professione.

La Scuola ha numerose convenzioni attive in tutta Italia e ne attiva sempre di nuove, finalizzate anche a realizzare progetti innovativi, come quelli sull’introduzione della terapia familiare nelle neuropsichiatrie infantili o in reparti per i disturbi alimentari.

Gli organi della Scuola

I Responsabili (e docenti della Scuola)

Stefano Cirillo
Stefano Cirillo
Matteo Selvini
Matteo Selvini
Anna Maria Sorrentino
Anna Maria Sorrentino

Comitato scientifico
Il Comitato Scientifico è formato da Elena Camisasca, docente universitario e garante scientifico della scuola, Anna Maria Sorrentino e Stefano Cirillo che si pongono come referenti al MIUR dell’attività didattica e scientifica dell’Istituto, sulla quale riferiscono annualmente.

Collegio dei docenti
Il Collegio dei Docenti (Didatti) è l’organo decisionale dell’Istituto, è composto da didatti di grande esperienza professionale, sia come clinici che come formatori.

I docenti della Scuola e i didatti in formazione

Giuliana Alquati
Giuliana Alquati
Irina Amberg
Irina Amberg
Diego Barbisan
Diego Barbisan
Roberto Berrini
Roberto Berrini
Vincenza Bonsignore
Vincenza Bonsignore
Valeria Botticini
Valeria Botticini
Federico Elio Calemme
Federico Elio Calemme
Gianni Cambiaso
Gianni Cambiaso
Manuela Camedda
Manuela Camedda
Alfredo Canevaro
Alfredo Canevaro
Marco Cardinaletti
Marco Cardinaletti
Lorenzo Cassardo
Lorenzo Cassardo
Paola Comuzzi
Paola Comuzzi
Paola Covini
Paola Covini
Anna Carla de Simone
Anna Carla de Simone

Lucile Engel
Lucile Engel

Sara Ferraris
Sara Ferraris

Laura Fino
Laura Fino

Federica Fulcheri
Federica Fulcheri

Dante Ghezzi
Dante Ghezzi
Alessandra Gritti
Alessandra Gritti
Maria Chiara Gritti
Maria Chiara Gritti
Anna Maggetti
Anna Maggetti
Lorena Maltempi
Lorena Maltempi
Fabiola Martina
Fabiola Martina
Miriam Masserdotti
Miriam Masserdotti
Roberto Mazza
Roberto Mazza
Gregorio Mazzonis
Gregorio Mazzonis
Roldano Meregalli
Roldano Meregalli
Dario Merlino
Dario Merlino
Maria Montanaro
Maria Montanaro
Paola Morosini
Paola Morosini
Miriam Olivola
Miriam Olivola
Giovanni Pe
Giovanni Pe
Alberto Penna
Alberto Penna
Francesca Perrone
Francesca Perrone
Monica Piccapietra
Monica Piccapietra
Enrico Quarello
Enrico Quarello
Liliana Redaelli
Liliana Redaelli
Ulla Seassaro
Ulla Seassaro
Azzurra Senatore
Azzurra Senatore
Renato Sidoti
Renato Sidoti
Laura Testa
Laura Testa
Ornella Togni
Ornella Togni
Marco Vannotti
Marco Vannotti
Lia Waechter
Lia Waechter

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La Scuola di Psicoterapia Mara Selvini Palazzoli, già Scuola di psicoterapia della famiglia, è stata riconosciuta dal MIUR ai sensi dell’art.3 della legge n.56 del 18 febbraio 1989 con decreto del 29.09.1994.

Regolamento della Scuola